A cura di Matteo Malatini e Claudio Barchetta, con Illustrazioni di Marco Marilungo.

  • Progetto Editoriale
    Dillo Facile

  • Partner Operativo
    Empix Multimedia

  • Partner
    Grafiche Fioroni

  • Partner
    Skilla


"Due cani e una stanza colma di specchi"
Una racconto antico, che la leggenda vuole attribuito a Buddha,
narra la storia di una donna che vide due cani entrare, in momenti diversi, nella stessa stanza e, dopo poco tempo, uscire.

Il primo cane uscì dalla stanza scodinzolando con aria felice.
Il secondo cane invece ne uscì ringhiando e abbaiando.

La donna, allora, incuriosita, decise di entrare nella stanza per capire cosa rendesse il primo cane tanto felice e il secondo tanto infuriato.

Scoprì così, con sua grande sorpresa, che la stanza era piena di specchi.

Capì dunque che il cane che entrato nella stanza felice aveva trovato ad aspettarlo altri cento cani felici e scodinzolanti,
mentre il cane che era entrato arrabbiato aveva visto un branco di cani arrabbiati ringhiargli contro.

Percezione e determinazione degli eventi
Ciò che vediamo negli altri è il riflesso di noi stessi e ciò che siamo è un riflesso di quanto pensiamo.
Il nostro atteggiamento mentale influisce sulla percezione del mondo determinando il divenire degli eventi.

Dillo Facile nasce da una “consapevolezza” e da una “necessità”.
Nasce dalla consapevolezza che la Comunicazione è Vita e dalla necessità di Semplificare la comunicazione senza mai banalizzarla.

La comunicazione è vita tanto per le persone quanto per le aziende.

E la comunicazione è Efficace soltanto quando è Semplice.

Ma che cosa significa Comunicare in modo Semplice?

Comunicare in modo semplice significa:

  • eliminare il superfluo per far emergere l’essenza delle cose
  • costruire ponti tra mondi diversi che s’incontrano, condividendo valore e generando cultura.

I Mercati prosperano quando c'è Fiducia
I mercati sono fatti di persone e le persone vivono, esistono, vendono e comprano, dialogando.
Comunicare in modo semplice vuol dire costruire dialoghi volti a generare Fiducia, perché senza fiducia non c’è mercato.

Nell'Era del Digitale è folle credere di riuscire a vendere prodotti e servizi se non si comunica con trasparenza. Il cliente esige trasparenza. Anzi di più, la dà per scontata, al punto che se non ci vede chiaro, non acquista. Fine. Dopo tutto perché dovrebbe farlo visto che ha mille altre opzioni di acquisto tra cui scegliere?

La Fiducia NON è negoziabile
La trasparenza, la scelta e il facile reperimento delle informazioni sono, per il cliente dell’Era di Internet, cosa ovvia, naturale, non negoziabile.

Non esiste omaggio, offerta o sconto del mese che regga se non c'è trasparenza nella comunicazione e nella vendita.

I “consumatori digitali” esigono informazioni, altrimenti non comprano. Da ciò ne consegue che il lavoro di tutti noi, imprenditori e professionisti, che vendiamo prodotti e servizi è quindi principalmente quello di edificare la nostra credibilità.

Costruire e mantenere nel tempo un dialogo con il mercato creando legami basati sulla fiducia e il rispetto reciproco, così da costruire delle Community, un senso di appartenenza fondato sulla condivisione di valore aggiunto.

Questo è il gioco.

E bisogna farlo con coraggio. Soprattutto in un momento storico come quello che noi tutti stiamo vivendo e condividendo, ricordandoci sempre che la necessità di dormire ci dona la possibilità di sognare. E il sogno è legato alla nostra immaginazione, e l’immaginazione è connessa alla capacità di assumersi dei rischi, di accettare l’incertezza come parte della realtà.

  • Immaginare
  • Accettare il rischio
  • e Agire

Immaginare, accettare il rischio e agire. Poiché i futuri possibili sono presenti immaginati e successivamente realizzati.
Il presente, dunque, è un futuro immaginato e poi realizzato. Per portare a compimento un progetto c’è bisogno coraggio, di accettare una certa dose di rischio, un rischio da assumersi per riuscire a tradurre in azione l’immaginazione.

Senza sogni non possiamo essere coraggiosi e un Paese pavido scivola nella burocrazia e nell’immobilismo. Questo non possiamo assolutamente permetterlo. Non dobbiamo. L’immaginazione va tradotta in azione e l’immagine in identità.

Per vincere questa sfida bisogna sforzarsi di riscoprire l’immensa meraviglia che ci portiamo dentro, la stessa meraviglia di un bambino che vede il mondo per la prima volta, un’esperienza che tutti noi abbiamo fatto!

Buona Lettura, buon Divertimento e buona Comunicazione.

Matteo Malatini

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