Il tema dell'intelligenza artificiale è enorme e controverso.
Di due cose sono però certo:
1. l’intelligenza artificiale è qui per restare e la sua evoluzione andrà sempre più velocemente.
2. l'intelligenza artificiale offre una grande opportunità da maneggiare però con estrema attenzione.
L'intelligenza artificiale rappresenta una forza rivoluzionaria con il potenziale di trasformare il nostro modo di vivere, lavorare e comunicare. Tuttavia, la sua rapida evoluzione genera interrogativi etici e sociali che richiedono un'attenta riflessione.
È ancora lontano (per fortuna!) un mondo in cui è possibile delegare ogni nostra esigenza all'intelligenza artificiale. La complessità e la varietà del vissuto umano necessitano di una sensibilità e una intelligenza che ad oggi soltanto l'essere umano possiede.
Intelligenza Artificiale: potenzialità e rischi
L'approccio corretto all'intelligenza artificiale dovrebbe essere comunque improntato a un sano equilibrio critico.
Da un lato, è innegabile il fascino delle sue potenzialità, ad esempio:
- automatizzazione di compiti ripetitivi
- aumento dell'efficienza
- accesso a informazioni e dati in tempo reale
Dall'altro lato, non si possono ignorare i rischi, ad esempio:
- disoccupazione
- perdita di controllo
- discriminazione algoritmica
- disinformazione
>> Intelligenza o ignoranza artificiale? Una prospettiva psicologica <<
App di Intelligenza Artificiale
Negli ultimi due anni, abbiamo assistito a una proliferazione di app di intelligenza artificiale senza precedenti. Centinaia, se non migliaia, di queste app sono ora disponibili per chiunque, aziende e privati. App che offrono la possibilità di svolgere compiti e funzioni creative complesse in modo relativamente semplice e veloce, spesso gratuitamente o a costi decisamente accessibili.
Soltanto per citare alcune delle app più famose tra quelle che ho utilizzato nell'ultimo anno:
>> ChatGPT: 4 vantaggi d'uso e 4 criticità etiche <<
Di fronte a questa rapida diffusione e democratizzazione dell'intelligenza artificiale, diventa sempre più urgente la necessità di stabilire regole comuni per il suo utilizzo e di educare noi stessi a un uso consapevole della tecnologia digitale.
L'intelligenza artificiale non deve essere vista come una minaccia, ma come uno strumento al servizio dell'uomo. Il suo obiettivo non deve essere quello di sostituirci, ma di aiutarci a esprimere al meglio il nostro potenziale.
La sensazione è che in generale siano due i sentimenti contrastanti riservati all'intelligenza artificiale: all'entusiasmo e alla curiosità nei confronti di strumenti che sembrano promettere sviluppi infiniti, fa da contraltare una strisciante inquietudine verso qualcosa che appare pericoloso.
Facciamo l'esempio dell'intelligenza artificiale generativa usata per creare immagini. In questo caso, ciò che forse, più o meno consapevolmente, inquieta maggiormente è la sua capacità di generare immagini realistiche con estrema facilità e velocità. La nostra memoria, la nostra comunicazione, la nostra stessa storia si basano su immagini. La possibilità che una macchina replichi questo processo creativo con tanta naturalezza mette in discussione la nostra unicità come esseri umani.
Allo stesso tempo però l'intelligenza artificiale generativa permette lo sviluppo di nuovi servizi e nuovi modi di comunicare e avvicinare le persone.
Gestire la diffusione e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale è certamente una sfida che ci riguarda tutti.
Di fronte a questa sfida, la chiave è trovare un equilibrio tra progresso tecnologico e preservazione della nostra umanità. Dobbiamo educare noi stessi e le nuove generazioni a un uso consapevole dell'intelligenza artificiale, sviluppando principi etici chiari che ne regolino l'utilizzo.
In questo modo saremo in grado di utilizzare le opportunità del digitale e dell'intelligenza artificiale in modo prudente e costruttivo.
È fondamentale che questi strumenti rimangano ciò che sono: strumenti al servizio dell'uomo, un mezzo e non un fine. Il pensiero creativo e critico non può essere totalmente delegato alle macchine. L'uomo deve mantenere il controllo e la centralità.